venerdì 21 dicembre 2007

Giorno 46

Dopo poche ore di sonno mi sono svegliata controvoglia e sono andata all'università.
Ho sistemato le ultime cose, ho fatto colazione con le altre e ci siamo guardate le foto di ieri sera.
E poi è arrivato il momento dei saluti! Mi sembrava l'ultimo giorno di scuola! Solo che questo non è l'ultimo giorno a Granada perchè l'8 gennaio ritorno qui...
Il resto della giornata l'ho trascorso riposando e sistemando la casa. Ancora non mi sembra vero che domani torno a casa, ormai mi sembra di essere qui da sempre.

Giorno 45

Stamattina (giovedì 20) mi sono alzata con calma e ho preparato uno dei due salami di cioccolato da portare alla cena. Ho deciso di fare il salame di cioccolato perchè è semplice e perchè qui non lo conosce nessuno, mentre in Italia non lo faccio mai perchè è troppo inflazionato.
Alle 10.30 sono arrivata in università e con le altre mi sono dedicata a una pulizia di fondo del laboratorio. In sei ci abbiamo messo due ore però il risultato era ottimo!
Sono corsa a casa a preparare l'altro salame di cioccolato e, dopo un po' di relax, sono uscita a prendere gli ultimi regali di Natale. Mi sono preparata abbastanza di corsa perchè avevamo appuntamento alle 20.30 sotto casa di Carmen e non volevo fare aspettare gli altri al freddo. Alla fine Carmen ha tardato di un'ora e, per ingannare l'attesa, siamo andati a berci una birra. Insieme a noi c'erano anche Antonio e Elisa, appena arrivati da Milano.
Finalmente siamo andati a casa di Carmen e noi donzelle abbiamo preparato la cena, o meglio, l'abbiamo impiattata, perchè era tutto già pronto. La serata è stata molto piacevole ed è stata animata dall'esibizione di Nacho, che ha cantato alcune sue canzoni accompagnandosi con la chitarra. Alla una ce ne siamo andati perchè non volevamo disturbare i vicini. Abbiamo proseguito la festa in una discoteca in centro: mi sa che ora dell'anno prossimo sarò andata in discoteca molte ppiù volte che in tutto il resto della mia vita. Anche se mi sono divertita riamango dell'idea che non è proprio il mio genere di intrattenimento.
Alle tre e mezza, distrutta e un po' provata dalla digestione, ho varcato la soglia di casa e mi sono addormentata con la luce accesa e il libro in mano.
Il casino nella via sotto casa mia ha raggiunto livelli inauditi e mi sono svegliata un sacco di volte.

Il tavolo della cena

mercoledì 19 dicembre 2007

Giorno 44

Oggi è stata una giornata lunghissima!
Al mattino sono stata in laboratorio a finire le ultime sintesi. Verso le due mi sono aggregata agli altri precari e siamo andati al ristorante italiano "Il duomo". Lungo la strada mi hanno detto che la pizza e la pasta non erano buone ma il menù fisso comprendeva un primo (insalata o zuppa di cipolle o un'altra zuppa) e un secondo, a scelta tra un piatto di pasta o la pizza.
Dopo la zuppa di cipolle, che il brodo non l'aveva neanche visto in cartolina, ho deciso di mangiare le lasagne. Purtroppo non erano buone perchè il sugo di pomodoro era già pronto e dolcissimo e la carne era durissima. Agli altri però non è andata meglio perchè la loro pasta navigava in litri di panna e la pizza era dura come un mattone. Per fortuna la selezione di dolci, composta da tiramisù, panna cotta, torta al cioccolato e gelato, era buona. Subito dopo siamo andate in un bar a prendere una tisana digestiva ma ormai il danno era fatto: tutte avevamo un mattone sullo stomaco. Fino alle sei siamo state al bar ad aspettare Carmen (n. b. abbiamo finito di mangiare alle 16.30). Io avevo un sonno pazzesco e non riuscivo ad inserirmi nella conversazione. Per fortuna sono arrivate le sei e siamo andate a fare la spesa per la cena di domani sera. A vedere tutto quel cibo ci sentivamo decisamente nauseate! Dalla zona dell'università siamo andate a casa di Carmen nell'Albaicìn cambiando due autobus. Io e Belén ormai stavamo crollando dal sonno. Dopo aver sistemato la spesa ci siamo dirette verso il centro a piedi. Dopo pochi metri dalla casa di Carmen, le ragazze hanno visto uno e hanno iniziato a dire: "è lui! E' Tal dei Tali (non mi ricordo il nome) ". Non hanno deciso in tempo se fermarlo o no e il tizio se ne è andato. Allora ho chiesto chi era e mi hanno risposto che è un torero famoso in tutta la Spagna. Io non saprei riconoscere neanche un calciatore di serie A se lo incotrassi per strada!
Finalmente alle 9 ho varcato la soglia di casa e mi sono rilassata guardando "Il ragazzo di campagna".

martedì 18 dicembre 2007

Giorno 43

Stamattina sono andata in università a finire le ultime sintesi e poi ho accompagnato la mamma a prendere l'autobus per l'aeroporto. Per fortuna sabato tocco a me prederlo per tornare a casa!
Oggi mi sentivo già in vacanza ma a quanto pare non ero l'unica perchè nel pomeriggio il dipartimento era semideserto. Con Carmen, Belén e Jesus abbiamo parlato della nostra cena, che alla fine sarà giovedì sera. Dopo un po' di trattative tra Carmen e Jesus sulla quantità di birra da comprare e dopo aver mostrato alle altre il dolce che preparerò, sono tornata in laboratorio e poi sono andata al diffrattometro. Sono tornata appena in tempo per l'arrivo di Eloisa. Eloisa ora lavora in una fabbrica di patatine e prodotti a base di frutta secca e candita e si occupa del controllo di qualità. Come ci aveva promesso quando ha iniziato a lavorare lì, ci ha portato un vasto assortimento dei loro prodotti e così abbiamo fatto un aperitivo. Le patatine più strane che ha portato erano delle conchiglie di fecola di patata (le patatine bianche) al sale e aceto. Non ho assaggiato la frutta secca ma mi hanno assicurato che era molto buona!

lunedì 17 dicembre 2007

Giorno 42

Forse al freddo mattutino della casa mi sono abituata ma oggi faceva freddo anche all'università!
Ho trascorso la mattinata al diffrattometro e sono rimasta abbastanza soddisfatta delle miei sintesi.
Al pomeriggio è venuta con me la mamma e le ho fatto vedere il dipartimento e il laboratorio. Dopo esserci salutate, mi sono messa a lavorare e non ce la facevo per il sonno... E' proprio ora di vacanza! L'odissea dei pranzi natalizi nel frattempo continua: la "comida precaria", ovvero il pranzo di tutti i precari a vario titolo del dipartimento, sarà mercoledì a pranzo. Giovedì doveva esserci il pranzo di Natale del nostro gruppetto ma, a causa di altri pranzi più ufficiali, stiamo cercando un'altra data.
Stasera ho portato la mamma a mangiare alla Maison pulperia El Gallego, che sta diventando orami un classico per me.
Mentre io stamattina ero a lavorare la mamma visitava l'Alhambra, quindi le lascio la parola per raccontare.
"non so dire se mi hanno colpito di più gli azulejos o il panaroma che si domina da quassù. Se mi hanno colpito di più le mura e le torri o i meravigliosi giardini del Generalife. Se mi ha incantato di più il suono dell'acqua delle sue mille fontane o la vista sugli altri palazzi dell'Alhambra che dal Generalife si gode. Ci sono rimasta cinque ore, ora ammirando gli arabeschi, ora affacciandomi sul quartiere dell'Albaizin o sul Sacromonte o sul resto della città, che da qui ho potuto studiare in ogni dettaglio. La geometria perfetta delle bianche case dell'Albaizin che si alternano a gruppi di cipressi, a cui fanno da contrappunto splendide palme, sembrava un continoum con il palazzo dei nazairi... Inutile cercare di spiegarvi con le mie parole quell'atmosfera. Dico solo che all'Alhambra le "Mille e una notte" non è un modo dire".

domenica 16 dicembre 2007

Giorno 41

Dopo una notte passata al caldo, siamo andate in un bar a fare una buona e abbondante colazione a base di tostada (quella che fanno anche al bar della università), caffè, succo e croissant al prosciutto e formaggio.
La mattinata era un po' nuvolosa ma abbiamo passeggiato lo stesso sulla spiaggia; mentre la mamma raccoglieva conchiglie, io ho puciato i piedi nel mare: brrr, l'acqua era decisamente fredda!
Dopo aver assistito ad un servizio fotografico di sposi sulla spiaggia, abbiamo coccolato ancora un po' i gatti mentre eravamo sedute in panchina al Balcone d'Europa. Verso le due abbiamo mangiato una zuppa d'aglio e spinaci con pane di spelta in un locale di figli dei fiori inglesi. Molto pittoresco!
A metà pomeriggio abbiamo ripreso l'autobus per Granada, dove siamo arrivate prima di cena. La temperatura era mooolto più bassa!

La spiaggia (1)

La spiaggia (2)

Piedi in acqua!

Giorno 40

Oggi finalmente siamo andate al mare.
Abbiamo preso l'autobus per Nerja (nei pressi Malaga) alla stazione degli autobus. La compagnia collega tutta la Spagna (www.alsa.com).
Dopo due ore di viaggio, durante il quale abbiamo potuto vedere prima le montagne della Sierra e delle Alpujarras e poi il mare, siamo arrivate a Nerja, dove siamo state accolte da un bel sole e da 18°C.
Passando per le vie del centro siamo arrivate all'hostal Tres Soles, nella caratteristica via Carabeo.
Ben presto ci siamo accorte che il paese era pieno di turisti inglesi; abbiamo persino trovato un negozio di dolciumi e giornali in cui si parlava solo inglese e si vendevano solo cose inglesi (giornali compresi).
La camera doppia era molto bella e pulita. Subito siamo uscite a passeggiare e siamo andate al Balcone d'Europa, un belvedere che si affaccia sul mare, da cui si possono ammirare le spiagge, la costa e le montagne dell'entroterra.
Sotto il balcone c'è il ristorante "Rey Alfonso", dove abbiamo mangiato.
I tavoli sono disposti lungo una vetrata a picco sul mare e, ammirando il panorama, si può mangiare un'ottima paella.
Nel pomeriggio abbiamo passeggiato e, dopo una siesta, abbiamo visto il tramonto dal Balcone d'Europa. Ci siamo accorte che nelle aiuole vicino al Balcone era pieno di gatti che approfittavano dei turisti seduti ai tavolini; alla sera sono anche venuti da noi a farsi coccolare un po'.
Per cena, su mia richiesta, ci siamo mangiate una pizza in uno dei tanti ristoranti italiani del paese. Per fortuna era veramente italiano e la pizza era buona!
Dopo cena abbiamo visto che la città si anima e che ci sono un sacco di ristoranti per tutti i gusti: indiano, turco, del Laos, tailandese...

L'Hostal Tres Soles

Il panorama dal Balcone d'Europa

Il ristorante "Rey Alfonso"

La paella!

venerdì 14 dicembre 2007

Giorno 39

Finalmente è venerdì!
Al mattino io sono andata in università; tra una sintesi e l'altra ho approfittato dei dolci che ci ha offerto Jesus. Un rappresentante di prodotti chimici gli ha portato una scatola, lunga circa 60 cm e larga 30, di dolcetti tipici natalizi. Per lo più erano torroni e io mi stavo già rassegnando a non mangiare niente (ndr: per le allergie, non perchè non mi piace il torrone!), quando Carmen mi ha passato una bomba al cocco, che è una pallina di cocco ricoperta di cioccolato. Dopo la bomba al cocco mi hanno dato una mantecada alla cannella. Non sapevo cosa fosse e ho guardato gli ingredienti, che erano mantecada di maiale, farina e cannella. Ho deciso di non scoprire cosa fosse la mantecada e ho mangiato il dolce, che era buonissimo. Dopo ho scoperto che la mantecada è lo strutto di maiale!
Nel frattempo la mamma è andata in giro per Granada e, quasi alle due, ci siamo trovate a casa e siamo andate a mangiare al Café Central, in Plaza Nueva, dove si mangia bene ma il servizio è super lento.
Ci siamo incamminate sul lungo Darro e siamo salite da lì all'Albaicìn, dove abbiamo fatto tutte le tappe obbligate che ormai conosco bene! Per la prima volta ho visto il quartiere senza turisti e con un po' di nuvole. Sulla via del ritorno abbiamo preso un tè in una teteria araba: a differenza di venerdì scorso erano tutte quasi vuote e abbiamo potuto scegliere quella che volevamo.
In teoria alle sei dovevo incontrarmi con Begonia per il nostro tandem spagnolo-italiano ma lei ha annullato l'incontro e io mi sono sentita come se fossi in vacanza da scuola.
Infine, dopo una sosta a casa, siamo andate allo Zeta a mangiare tapas e ho scoperto che anche lì hanno un surtido de tapas (piatto con tapas assortite scelte dal barista) a 5.50 che, nel nostro caso, comprendeva 5 panini piccoli con carne di vario tipo, una polpetta,una fetta di jamon serrano e patatine fritte.

giovedì 13 dicembre 2007

Giorno 38

Stamattina faceva un po' più caldo di ieri (1 grado!) e dopo averlo iniziato il lavoro non mi sembra più così difficile e terribile. La mattinata quindi è trascorsa tranquillamente.
Con le altre abbiamo parlato del nostro pranzo di Natale e il menù è pieno di cose buone a base di pesce. Io sono stata incaricata di fare un dolce e, siccome il Tiramisù lo vuole fare Jesus, penso che farò il salame di cioccolato, che è meno conosciuto e più veloce da fare. In casa mia non dovrebbe avere problemi a solidificarsi!
All'ora di pranzo sono andata all'aeroporto a prendere la mamma. Devo dire che è un po' frustrante prendere l'autobus e arrivare fin lì senza però partire e vedendo invece gli altri che se ne vanno. In compenso è sempre piacevole ricevere visite!
Ora cedo la parola alla mamma che racconterà il resto della giornata.
Santa Lucia in Andalusia: troppo giusto e non solo per la rima... Fin dal mattino, ancora in Italia, è una giornata degna di una santa della luce: sole e cielo azzurro dappertutto. Mi colpisce però che sulle Alpi c'è pochissima neve. Alle 14.30 a Granada è primavera. Sbarcata nel centro storico, è amore a prima vista. Soprattutto per la decorazione "naturale" di questa città: ovunque alberi di arancio carichi di frutti. Non conosco un albero di natale più bello di questi. Comunque, quando è sera, posso apprezzare anche le decorazioni natalizie luminose, che sono a dir poco sontuose. Como, ma anche Milano, fanno pena al confronto. Fino ad ora di Granada mi sono piaciute tante cose, ma ve le racconto meglio un'altra volta. Certo una cosa che mi ha impressionato sono gli azulejos che decorano quasi tutti gli androni degli edifici del centro storico, i negozi, i balconi. Sapete, qui è la Spagna vera, quella delle cartoline... Ho trovato persone carine e gentili in tutti gli esercizi, ma il regalo più grande che ho avuto è la luna nuova che ha cominciato a splendere sulle cime degli alberi verso le 19, non di argento, non di Swarowski, come minimo di platino... la più bella che si possa immaginare. Buenas noches. Franca

mercoledì 12 dicembre 2007

Giorno 37

Quando mi sono svegliata stamattina ho constatato un nuovo minimo della temperatura nella mia casa: 11°C.
Fuori c'erano 0°C e mentre andavo all'università ho pensato che è proprio ora di tornare un po' a casa. Non ero triste però a così pochi giorni di distanza dal mio rientro non ce la faccio più a tenermi impegnata con altri pensieri. In università Carmen ha annunciato le grandi pulizie prenatalizie del laboratorio, che avranno luogo mercoledì prossimo.
Jorge mi ha proposto nuovi lavori per questi pochi giorni e per il ritorno e, nonostante la sua gentilezza e la disponibilità a spiegarmi tutto, anche in quel momento mi sono sentita decisamente scoraggiata perchè mi sembra tutto difficile e io mi sento molto stanca. Per fortuna subito dopo sono scesa in caffetteria con le altre e mi sono divertita un po'.
Il resto della giornata è passato tranquillamente e all'ora di pranzo ho scoperto che fuori c'erano 10° e in casa sempre 11°. Tra un po' farà più caldo fuori!
Anche Akima, la ragazza nuova, è nella mia stessa situazione ma lei deve rimanere solo fino a febbraio e quindi sta cercando una casa con riscaldamento. A lei è andata peggio perchè le è venuto il raffreddore.

martedì 11 dicembre 2007

Giorno 36

E purtroppo è arrivato il giorno dei saluti e del ritorno alla ormai routine quotidiana!
Certo, la mattina non è iniziata nel migliore dei modi perchè in bagno ho trovato uno scarafaggio (mi sembrava strano che non ci fossero in questa casa!) e il termometro nel mio soggiorno ha registrato il nuovo minimo di 12°C.
Ho lasciato Guido a preparare la valigia e sono andata in università a iniziare una sintesi. A metà mattina Guido mi ha raggiunta e siamo andati a fare colazione con Jorge. Dopo un breve tour della Facoltà siamo tornati a casa a recuperare la valigia e poi siamo andati alla fermata dell'autobus e lì, dopo gli ultimi saluti, Guido è partito. Dato che era già la una ho mangiato un boccone e sono tornata subito in università, dove sono stata fino a sera. Chiaccherando con gli altri ho scoperto che il restauro del Patio dei Leoni terminerà non prima del 2010 e quindi, prima o poi, mi toccherà tornare a visitare l'Alhambra. Insieme alle altre ragazze ho comprato un biglietto della lotteria del dipartimento, una delle tantissime lotterie che ci sono qui in Spagna sotto Natale.
Non ho ben capito se si vincono soldi o cosa, vedremo...

Giorno 35

Oggi (10 dicembre) finalmente abbiamo visitato l'Alhambra!
Avevo comprato i biglietti in internet sul sito www.alhambra-patronato.es e ho scoperto che così si pagano due euro in meno che a comprarli nella biglietteria. Quando si compra il biglietto viene assegnato un orario di entrata ai Palazzi Nazaridi e noi avevamo la visita alle 11.00. Abbiamo preso l'autobus verso le 9 per iniziare a visitare le altre parti. Si può prendere l'autobus n° 30 o il 32, che passano sulla Gran Via, dietro la cattedrale. Abbiamo iniziato la nostra visita con il Generalife, una parte dell'Alhambra famosa per i suoi giardini con fontane e vasche d'acqua. Nonostante la vegetazione autunnale i giardini sono stupendi!
Con calma siamo andati ai Palazzi Nazaridi e ci siamo goduti la visita. Questi palazzi sono famosi per gli azulejos, gli arabeschi e i giochi di luce delle vasche d'acqua. Purtroppo stanno restaurando una delle parti più suggestive e celebri, il Patio dei Leoni. Dopo le belle stanze dei palazzi arabi siamo andati a vedere il Palazzo di Carlo V, un edificio rinascimentale bello che però non si intona molto con il resto. Abbiamo concluso la visita con l'Alcazaba, la fortezza da cui si vede un bel panorama di Granada e della Sierra Nevada.
Quando siamo scesi in città erano quasi le tre e siamo andati a mangiare in un ristorante libanese molto carino, che va bene anche per i vegetariani.
Dopo l'ormai consueta siesta ci siamo dedicati agli acquisti natalizi e ci siamo rifocillati con le tapas della Madronera.
Ecco alcune foto della giornata all'Alhambra.

Il Patio de los Arrayanes (sembra un fotomontaggio ma la foto è autentica!)

Uno dei soffitti con stalattiti

Il panorama sulla Sierra Nevada

domenica 9 dicembre 2007

Giorno 34

La domenica a Granada è sempre un po' desolante perchè la città è deserta e i negozi chiusi. Stamattina ci siamo svegliati ad un'ora decente per andare al Parco delle Scienze e ci siamo riusciti!
Abbiamo visitato le sale interne che sono: sala Biosfera, sala Eureka e Sala Percezioni, più una stanzetta dedicata al velociraptor e una dedicata a una mostra di strumenti scientifici e macchine industriali.
All'ingresso ci siamo pesati su una bilancia che stampa un bigliettino con scritto quanto si pesa sulla Luna, sulla Terra, su Marte, su Giove e su Plutone. Diciamo che se vivessi su Plutone peserei davvero poco... Peccato che una scritta in fondo al bigliettino ti ricorda che la tua massa in qualsiasi punto dell'universo è uguale al tuo peso sulla Terra.
La visita è stata abbastanza divertente perchè ci sono un po' di esperienze interattive che è bello fare anche se si sa già come funzionano.
Dopo la visita all'interno siamo andati a vedere i giochi del parco, lo spettacolo di falconeria, il labirinto vegetale e un pezzetto della mostra dei veleni animali.
Dopo uno stancante ritorno a piedi siamo andati ancora una volta a mangiare tapas alla Madronera e poi a fare una siesta un po' in ritardo.
Siamo usciti di casa per la cena e siamo andati nel ristorante dove ero andata la prima domenica che ero qui. Si chiama Maison pulperia El Gallego e fa piatti della Galizia, soprattutto a base di polpo. Abbiamo preso il menù da 10.50, che comprende un primo, un secondo, un dolce e una bevanda. I piatti sono abbondanti e buoni. Abbiamo mangiato tortilla e empanadita di baccalà come antipasto e paella e salpicòn de pulpo come primo/secondo. Di dolce crema di yogurt e tarta di Santiago, che è una torta di mandorle.

Giorno 33

Questa è stata una tipica giornata in stile Giulia: non ci siamo svegliati molto presto e avevamo in programma di andare al Parco delle Scienze, che solitamente al sabato è aperto dalle 10 alle 19. Poco prima di uscire, cioè verso la una, mi è venuto in mente che nei giorni festivi c'è l'orario della domenica, ovvero chiusura alle 15 e così, con un dejà vu dei miei scorsi week- end a Granada, abbiamo rinunciato. Per consolarci abbiamo fatto un buon pranzetto a base di tapas varie alla Madronera, un altro locale carino in zona università. Da buoni spagnoli acquisiti abbiamo fatto anche la siesta e verso sera siamo usciti con l'intento di andare in un negozio di giochi di ruolo un po' lontano da casa mia. Con grande scorno abbiamo scoperto che tutti i negozi erano chiusi, Corte Inglés compreso, e così siamo tornati a a casa a farci una buona cenetta (quando abbiamo mangiato erano quasi le 23).

Giorno 32

Dopo una rilassante mattinata casalinga, trascorsa guardando le puntate di Scrubs che mi ero persa, al pomeriggio siamo andati all'Albaizìn a passeggiare. La giornata era stupenda, purtroppo c'era in giro un sacco di gente a causa del ponte. Scendendo verso la città volevamo bere il tè in una teteria araba ma erano tutte strapiene e abbiamo rinunciato. Abbiamo fatto una passeggiata sul lungo Darro e per caso abbiamo trovato un teteria carina e con meno gente e così, un po' stanchi, ci siamo fermati a bere un buon tè nero aromatico. Insieme al tè abbiamo preso un pasticcino al miele e una fetta di torta al cioccolato molto buoni.
Dopo una breve sosta a casa, siamo riusciti finalmente a mangiare delle buone tapas allo Zeta, il locale dove ero andata per i vari compleanni. Guido può testimoniare che le birre che bevo non sono così grandi!
P.S. Oggi Manuel si è messo in contatto con me e finalmente sono riuscita a pagare l'affitto!

giovedì 6 dicembre 2007

Giorno 31

Stamattina mi sono svegliata per sistemare velocemente la casa e poi sono andata a prendere l'autobus per andare a prendere Guido all'aeroporto. L'autobus passa sulla Gran Vìa, dietro alla cattedrale, e costa 3 euro.
All'aeroporto ho ingannato l'attesa bevendo un caffè e poi finalmente è arrivato l'aereo di Guido!
Il resto della giornata l'abbiamo passato da turisti: abbiamo pranzato in un ristorante in piazza della Bibrrambla, girato un po' per il centro e poi siamo andati a mangiare in un bar di specialità delle Alpujarras.
Il ristorante del pranzo non merita per niente, le porzioni erano scarse e i camerieri maleducati e pensiamo che sia così un po' in tutti i bar della piazza. In più ci siamo seduti fuori perché oggi fa abbastanza caldo e siamo stati importunati da vari venditori e mendicanti.
Il bar di specialità delle Alpujarras, che sono un gruppo di montagne tra qui e il mare, offre piatte a base di affettati e formaggi. Abbiamo fatto gli ingordi e ci siamo presi una porzione di misto di salumi in due, anziché mezza: era talmente abbondante che ci siamo fatti un schiscetta da portare a casa!
Essere in giro in due comunque è tutta un'altra cosa...

mercoledì 5 dicembre 2007

Giorno 30

Ultimo giorno prima del ponte (e dell'arrivo di Guido)!
Quando sono arrivata stamattina ho trovato sulla mia scrivania un lecca lecca con cicca incorporata: li aveva portati per tutte Belén.
Tutta contenta me lo sono messa in tasca e sono andata al diffrattometro con Jorge perchè doveva esserci un seminario su come usare il nuovo diffrattometro (era già in programma per venerdì scorso). Quando siamo arrivati lì il tecnico ci ha detto che era stato rimandato al 20 di dicembre (già in zona pranzi); in attesa di fare le mie misure sono andata al bar a bere un caffè e lì ho scoperto che il seminario alla fine è rimandato direttamente a gennaio (sarà sufficiente come motivo per trovare la voglia di ripartire da casa?!?).
Ho passato il resto della mattinata al diffrattometro chiaccherando con il tecnico, che è stato alcuni giorni a Roma, e con uno studente napoletano di geologia che è qui per l'Erasmus ma già progetta di fermarsi anche per il dottorato. Tra una misura e l'altra ho anche mangiato il lecca lecca. Quando sono tornata al pomeriggio non c'era quasi nessuno perchè, come mi ha spiegato Carmen, il pomeriggio prima di un ponte è già praticamente vacanza. Probabilmente è così anche per il tizio dell'agenzia immobiliare a cui devo pagare l'affitto perchè l'ho chiamato mille volte ma non ha mai risposto. Quando ho fatto il contratto gli ho chiesto come avrei fatto a pagare l'affitto e mi ha detto che sarebbe passato lui a riscuotere. Dato che non si è visto, ho riletto il contratto e ho visto che devo pagare l'affitto entro i primi giorni del mese e oggi è il 5 e che da nessuna parte c'era scritto un indirizzo o un numero di telefono dell'agenzia e io non mi ricordo assolutamente dove si trova. Tutto quello che so è che Manuel tal dei tali (non so il cognome), di cui ho solo un numero di cellulare, prima o poi passerà a riscuotere l'affitto. Jorge mi ha detto di non preoccuparmi e così farò.
Alle 19.45 ho recuperato il prodotto della mia sintesi e ho soppresso un istinto secchione che mi spingeva al diffrattometro per vedere se la sintesi era riuscita: essendo rimasta praticamente l'ultima non c'è voluto molto a sopprimere l'istinto e andarsene!

martedì 4 dicembre 2007

Giorno 29

Stamattina mi sono svegliata e mi sono precipitata fuori per concludere la questione dei documenti. Purtroppo alzarsi presto non è servito a niente perchè avevo bisogno di una fotocopia della carta di identità e le copisterie aprono alle 9.30.
Con tutti i documenti in mano sono tornata alla commisione di dottorato e, dopo un coda di solo 3 persone, mi sono presentata all'impiegato di ieri. Come ieri ha iniziato facendo conversazione, chiedendomi se la città mi piaceva, se fa freddo così anche a Como e altre amenità. Dopo aver guardato i certificati con gli esami che ho sostenuto, mi ha detto: "però manca il certificato del tuo titolo di studio". Era lo stesso che sosteneva che mancasse ieri; ancora una volta gli ho fatto notare che lo avevo già consegnato. Allora mi ha portata da uno ancora più flemmatico di lui e gli ha chiesto di immatricolarmi. E così sono stata mezz'ora seduta di fronte a questo che copiava i miei dati nel computer. Alla fine mi ha dato una specie di bollettino con quello che devo pagare per l'assicurazione e l'apertura della pratica in segreteria (!). Gli ho chiesto dove pagarlo e mi ha detto che c'era scritto. In effetti c'era il nome di una banca, però non la via. A quel punto ho deciso di aspettare Jorge domani e chiedere a lui.
Sulla strada verso l'università ho comprato un romanzo in spagnolo perchè, dopo un mese passato a leggere solo giornali, ho deciso che adesso sono in grado di leggere un libro (e soprattutto che non ne posso più delle cazzate che scrivono sui giornali e delle pagine piene di pubblicità).
Quando sono arrivata le altre non c'erano perchè erano andate a votare per il Rettore. Da questo mandato il rettore dell'università di Granada viene eletto da tutti, professori, studenti e personale amministrativo e non più solo da una rappresentanza ristretta. Io sono rimasta colpita dalla campagna elettorale: da quando sono qui l'università è tappezzata di manifesti e invasa da sagome di cartone a grandezza naturale dei candidati. Ho sentito la pubblicità di un candidato addirittura alla radio. Quando ne ho parlato con Jorge mi ha detto che si danno così da fare perchè l'università di Granada ha 85.000 studenti e 6.000 dipendenti! Praticamente come la città di Como, sono rimasta impressionata.
Verso la una Belén mi ha invitata a pranzo e così sono andata con lei, Elsa e Jesùs in un baretto dietro l'università. Era una stanzetta piccolissima, con un bancone e dietro al bancone una piastra, sui cui il proprietario cuoceva bocconi di calamari e di carne speziata, gamberi, funghi e filetti di carne. Ad ogni birra che si ordinava, decideva lui cosa servire insieme: così abbiamo mangiato spiedini di calamari e gamberi alla piastra, spiedini di carne, fette di lonza e funghi in salsa di pomodoro, tutto accompagnato da insalata e patate arrosto (però non abbiamo bevuto tanta birra, erano abbondanti i piatti!). Il tutto era condito con ali y oli che poi sarebbe l'aioli, una salsa provenzale a base di aglio. Come ogni volta abbiamo speso 5 euro a testa. Purtroppo non c'era posto per sedersi ma questo non ci ha impedito di stare fuori due ore per mangiare. Dopo un buon caffè siamo tornati al lavoro e il resto della giornata è trascorso piacevolmente, tra i vapori dell'aglio: chi non mangia aglio in compagnia... è vittima di quelli che lo fanno!. Verso sera abbiamo parlato del pranzo di Natale e l'idea è di trovarci il giorno prima a cucinare tutte insieme e mettere in frigo il cibo per il giorno dopo. Mi hanno chiesto un'insalata di pasta e devo dire che io non sono un'appassionata, oltretutto sotto Natale. Qualcuno ha qualche idea da darmi per fare qualcosa di particolare?

lunedì 3 dicembre 2007

Giorno 28

Oggi sono finita nel baratro della burocrazia spagnola.
Stamattina sono rimasta a letto più del solito perchè dovevo andare al consolato a prendere la traduzione delle mie lauree e il consolato apre alle10.00. Ho fatto le cose con anche troppa calma e così sono arrivata lì alle 10.30. Prima di me c'erano un paio di persone e così ho aspettato un po'. La traduzione di due lauree mi è costata 29 euro ma il costo totale è stato di 70 euro perchè bisognava aggiungere i bolli.
Dopodichè è venuta la parte difficile: Jorge mi aveva detto che dovevo portare i documenti alla Commissione di Dottorato e che, una volta consegnati, tutto sarebbe stato pronto per iniziare la mia immatricolazione all'Università di Granada. Per cominciare Jorge non è potuto venire con me perchè oggi e domani è via per lavoro e quindi, per spiegarmi dov'è la Commissione di Dottorato, mi ha detto: "è sulla Gran Via (una delle strade principali di Granada, ovviamente piuttosto lunga), vicino alla Giunta di Andalusia; si chiama Santa Lucia ma lo vedi". Probabilmente è quello che ho capito io a causa della mia scarsa comprensione; dopo un po' di tentativi ho trovato, vicino alla Giunta di Andalusia, un vicolo che si chiama Calle Santa Lucia; uno degli edifici del vicolo era dell'Università di Granada e così sono entrata e ho trovato la Commissione di Dottorato, che è una specie di segreteria dei dottorandi. Pensavo di cavarmela in fretta e invece c'erano 30 persone in fila! Ovviamente, perchè questo è il periodo in cui ci sono tutte le scadenze delle immatricolazioni al dottorato. Alla fine sono riuscita a entrare nell'ufficio, dove c'erano sei impiegati, e mi sono diretta verso quello che mi aveva indicato la ragazza che smistava le varie richieste. Lui ha guardato i miei documenti e mi ha detto che non ne sapeva niente. Io non sapevo cosa dirgli e lui ha chiesto al primo impiegato che passava se ne sapeva qualcosa. Quello ha detto di sì e mi ha detto di aspettare e così ho aspettato ancora mezz'ora in piedi nell'ufficio (ho chiesto: "dove devo aspettare?"; risposta: "dove ti pare"). Alla fine mi ha fatta accomodare, mi ha chiesto da dove venivo e quando ha inquadrato la zona dell'Italia mi ha detto: "ah, lì avete molto verde e anche la Lega Nord". Devo dire che in quel momento mi sentivo un po' leghista. Ha guardato un po' i documenti, mi ha detto che ne mancava uno che era sotto il suo naso (ho dovuto spiegargli il sistema universitario italiano per convincerlo) e alla fine mi ha detto di tornare domani perchè mancava il certificato con tutti gli esami sostenuti e i voti con cui li ho passati. Quello che avrei voluto chiedergli era come potevo aver preso la laurea che gli ho portato, tradotta e bollata, se non avevo superato gli esami. Per concludere in bellezza mi ha detto che avrei dovuto pagare le tasse all'Università di Granada e io gli ho detto di no e, come volevasi dimostrare, aveva lì l'accordo di cotutela scritto in spagnolo, inviato mesi fa, in cui si dice che devo pagare le tasse esclusivamente all'Università dell'Insubria. Morale: sono arrivata in università alle 13.00.
E così domani mattina mi attende un'altra ora (almeno) di ordinaria follia.

Giorno 27

Anche oggi una giornata di riposo assoluto!
Un po' mi sentivo in colpa per non uscire però poi ho pensato che da qui a Natale avrò dei week-end molto impegnati e frenetici e così mi sono tappata in casa a giocare al computer, a vedere un film e a leggere un po'. Sono uscita una mezzoretta verso sera giusto per andare a restituire il film e prelevare nella mia banca. Sulla via del ritorno sono passata da piazza della Bibrrambla e ho trovato un mercatino di Natale. Alcune bancarelle vendevano le solite cose che si trovano anche a Como ma altre avevano oggetti un po' particolari e così, dopo un'accurata ricognizione, ho comprato il primo reglo di Natale! Chi ben comincia... (L'anno scorso ho iniziato ai primi di dicembre ma ho finito comunque sotto Natale!).

domenica 2 dicembre 2007

Giorno 26

Finalmente sabato!
Già da metà settimana il mio proposito per questo week-end era quello di riposarmi. E così mi sono alzata con calma, mi sono preparata un buon risotto e ho parlato un po' con Guido in internet. Verso sera, quando aprono i negozi, sono uscita per andare a cercare il misterioso Corte Inglés. E' un grande magazzino di Granada di cui tutti mi parlavano ma che non ero mai riuscita a trovare, un po' come l'Araba Fenice. Ovviamente non avevo un indirizzo preciso e così, mettendo insieme le vaghe indicazioni che avevo e escludendo le zone di Granada che avevo già visto, finalmente sono riuscita a trovarlo. Era una bolgia infernale e non mi sono fermata molto però sono riuscita a comprare un paio di pantaloni e ad andare al supermercato, che è molto più fornito di quelli dove vado di solito. Ho scoperto due prelibatezze italiane che non conoscevo: la mortadella siciliana e la mozzarella confezionata in fette quadrate da 15 cm di lato ciascuna!
Per la serata ho noleggiato un film, "Ridammi la mia fortuna", che ho visto dopo aver parlato ancora un po' con Guido.
Il film non era male e la morale è che non esistono persono fortunate o sfortunate già in partenza.

sabato 1 dicembre 2007

Giorno 25

La giornata di oggi è cominciata lentamente perchè ero veramente assonnata. Durante la mattinata non ho concluso molto a causa di varie scartoffie burocratiche e quindi mi sono ridotta ad andare in laboratorio e al diffarttometro a mezzogiorno passato. Sono andata al diffrattometro a vedere i miei prodotti e pare che le sintesi siano andate bene. Ho tirato fino alle 4 e poi me ne sono andata a casa perchè avevo lo scambio spagnolo-italiano con Begonia: abbiamo constatato i miei progressi però lei fa molta più fatica perchè parla italiano solo con me un'ora alla settimana, mentre io sono circondata tutto il giorno. Alle nove di sera sono uscita per trovarmi con le altre a festeggiare i due compleanni e l'onomastico. Siamo andate in un bar di tapas vicino all'università, lo Zeta, ecome al solito abbiamo mangiato cose buonissime accomapagnate da birra. Con noi c'erano un po' di annessi e connessi tipo fratelli e sorelle con morosi e morose e ho notato con piacere che finalmente capivo quasi tutto.
Verso le 23.30 le altre hanno deciso di andare a ballare e c osì ci siamo spostati in una discoteca dall'altra parte della città e siamo andate a piedi. Ovviamente era una di quelle rarissime occasioni in cui io indossavo i tacchi!
La discoteca era a due piani e al piano di sotto era piena di matusa che ballavano latino-americano allora siamo salite al piano di sopra dove c'era musica "commerciale". Sono riuscita a prendere un Cuba Libre (che in Spagna non si chiama così!) perchè è l'unico cocktail che sapevo descrivere al barista. E così siamo state due ore in piedi ad ondeggiare al ritmo dell'orrendo pop spagnolo che mi tocca ascoltare tutti i giorni alla radio... cosa non si fa per stare in compagnia! Le altre chiaccheravano ma io lì non riuscivo a capire più niente e i piedi oramai erano semi-paralizzati dal dolore per i tacchi e così, alle 2.30, quando le altre hanno deciso di andare in un altro locale, ho gettato la spugna e me ne sono tornata a casa. Se avessi aspettatto ancora un po' non ce l'avrei più fatta a camminare!
Purtroppo nei locali spagnoli si fuma e così sono arrivata a casa che odorovo come un portacenere ambulante. Non me ne sono curata molto e sono stramazzata a letto a dormire.