lunedì 3 dicembre 2007

Giorno 28

Oggi sono finita nel baratro della burocrazia spagnola.
Stamattina sono rimasta a letto più del solito perchè dovevo andare al consolato a prendere la traduzione delle mie lauree e il consolato apre alle10.00. Ho fatto le cose con anche troppa calma e così sono arrivata lì alle 10.30. Prima di me c'erano un paio di persone e così ho aspettato un po'. La traduzione di due lauree mi è costata 29 euro ma il costo totale è stato di 70 euro perchè bisognava aggiungere i bolli.
Dopodichè è venuta la parte difficile: Jorge mi aveva detto che dovevo portare i documenti alla Commissione di Dottorato e che, una volta consegnati, tutto sarebbe stato pronto per iniziare la mia immatricolazione all'Università di Granada. Per cominciare Jorge non è potuto venire con me perchè oggi e domani è via per lavoro e quindi, per spiegarmi dov'è la Commissione di Dottorato, mi ha detto: "è sulla Gran Via (una delle strade principali di Granada, ovviamente piuttosto lunga), vicino alla Giunta di Andalusia; si chiama Santa Lucia ma lo vedi". Probabilmente è quello che ho capito io a causa della mia scarsa comprensione; dopo un po' di tentativi ho trovato, vicino alla Giunta di Andalusia, un vicolo che si chiama Calle Santa Lucia; uno degli edifici del vicolo era dell'Università di Granada e così sono entrata e ho trovato la Commissione di Dottorato, che è una specie di segreteria dei dottorandi. Pensavo di cavarmela in fretta e invece c'erano 30 persone in fila! Ovviamente, perchè questo è il periodo in cui ci sono tutte le scadenze delle immatricolazioni al dottorato. Alla fine sono riuscita a entrare nell'ufficio, dove c'erano sei impiegati, e mi sono diretta verso quello che mi aveva indicato la ragazza che smistava le varie richieste. Lui ha guardato i miei documenti e mi ha detto che non ne sapeva niente. Io non sapevo cosa dirgli e lui ha chiesto al primo impiegato che passava se ne sapeva qualcosa. Quello ha detto di sì e mi ha detto di aspettare e così ho aspettato ancora mezz'ora in piedi nell'ufficio (ho chiesto: "dove devo aspettare?"; risposta: "dove ti pare"). Alla fine mi ha fatta accomodare, mi ha chiesto da dove venivo e quando ha inquadrato la zona dell'Italia mi ha detto: "ah, lì avete molto verde e anche la Lega Nord". Devo dire che in quel momento mi sentivo un po' leghista. Ha guardato un po' i documenti, mi ha detto che ne mancava uno che era sotto il suo naso (ho dovuto spiegargli il sistema universitario italiano per convincerlo) e alla fine mi ha detto di tornare domani perchè mancava il certificato con tutti gli esami sostenuti e i voti con cui li ho passati. Quello che avrei voluto chiedergli era come potevo aver preso la laurea che gli ho portato, tradotta e bollata, se non avevo superato gli esami. Per concludere in bellezza mi ha detto che avrei dovuto pagare le tasse all'Università di Granada e io gli ho detto di no e, come volevasi dimostrare, aveva lì l'accordo di cotutela scritto in spagnolo, inviato mesi fa, in cui si dice che devo pagare le tasse esclusivamente all'Università dell'Insubria. Morale: sono arrivata in università alle 13.00.
E così domani mattina mi attende un'altra ora (almeno) di ordinaria follia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono triste
Zero carnevale nè primo maggio da te...Voli Low cost partendo di mercoledì e tornando la domenica sembra non esistano.
Attenderemo l'estate...
:(

Anonimo ha detto...

Hai avuto occasione di provare, anche se solo pallidamente, quello che ho visto provare ai lavoratori extra-comunitari, quando sono allo sportello, davanti ai miei colleghi più ignoranti oppure in Questura.
Pende inoltre il ricatto di essere mandati via, anche arbitrariamente e, in molti casi, hanno l'ulteriore problema di conoscere la lingua straniera molto meno di quanto non la conosca tu.